Riusciremo a vedere i freni wireless ache nel mondo ciclistico? Il wireless si sta facendo strada nelle nostre vite. Potrebbe essere già presente nella vostra auto, dato che alcuni comandi del cambio e persino dello sterzo funzionano senza un collegamento meccanico. È presente anche su alcune biciclette con comandi del deragliatore o del reggisella telescopico senza un collegamento fisico, semplicemente tramite una comunicazione wireless crittografata.
Se il wireless di SRAM (AXS) ha permesso agli utenti di ripulire un po’ il manubrio e di rimuovere i cavi di comando del deragliatore o del reggisella, ci sono ancora delle guaine di cui non ci si può liberare per il momento: i freni. Tuttavia, diversi grandi produttori hanno già lavorato sui freni wireless, in questo caso senza un collegamento fisico. Purtroppo non li vedrete arrivare sul mercato.
I freni wireless, una sfida tecnologica
In laboratorio esiste già. L’anno scorso, SRAM ha lavorato a un sistema di pinze freno con piccoli motori che spingono i pistoni come un fluido idraulico. Il tutto è controllato da una leva wireless sul manubrio. Il produttore americano ha ammesso di aver già costruito un prototipo per testarlo internamente. Solo che questa non vedrà mai la strada della produzione per innumerevoli motivi. Il primo è che, allo stato attuale, un calibro wireless è… enorme. Ciò è dovuto alla presenza dei motori (nonostante la loro miniaturizzazione) e della batteria, mentre una pinza idraulica è molto compatta. Ci sono anche due ostacoli da superare, e non da poco:
Sicurezza: cosa succederebbe se il freno si scaricasse? Con un deragliatore wireless come lo SRAM AXS, non è possibile cambiare marcia. Ma con un freno che perde la connessione o non ha più energia nel bel mezzo di una discesa, potete immaginare gli enormi rischi che si corrono.
La sensazione: è ancora molto difficile ritrascrivere artificialmente la sensazione di resistenza che si prova quando si frena con il grilletto. Questa resistenza è il risultato della forza applicata al circuito idraulico. Senza di esso, non c’è feedback! Dovremmo quindi inventare un sistema simulato elettronicamente. Ma anche in questo caso, come per i calibri, si pone il problema delle dimensioni.
Soprattutto, i freni senza fili richiedono la presenza di una batteria nella pinza e di una batteria nel comando al manubrio. E dato che sui sistemi AXS abbiamo già una batteria per deragliatore (oltre a una possibile batteria per il reggisella telescopico), le batterie da ricaricare sarebbero davvero tante! La bicicletta senza cavi e tubi è ancora un’utopia, ma nei prossimi dieci anni potremmo avere una sorpresa. Il sogno della fine dello spurgo idraulico dei freni rimarrà per il momento un dolce sogno.
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