Non tutti sanno che la Svizzera ha avuto un interessante trascorso con gli sport motoristici, e in particolare con la Formula 1. Però, nonostante l’abrogazione nel 2022 di un divieto che durava da quasi sette decenni, le prospettive di vedere un Gran Premio di Formula 1 sul territorio elvetico rimangono remote.
Poco male, almeno per i grandi eventi: il Paese si prepara infatti ad ospitare importanti celebrazioni internazionali, tra cui spicca l’Eurovision Song Contest, che sta attirando sempre maggiore interesse da parte degli appassionati vecchi e nuovi.
Tornando al mondo dei motori, ricordiamo che per ben 69 anni la Svizzera ha mantenuto un rigoroso divieto su tutte le competizioni motoristiche su circuito nel suo territorio. Una proibizione molto severa, una delle più longeve nella storia dello sport mondiale, finalmente revocata nel 2022, aprendo teoricamente le porte a nuove possibilità per gli appassionati di motorsport elvetici.
La storia di questo divieto ha origine in occasione di uno degli incidenti più tragici nella storia del motorsport. Era il 1955 quando – durante la 24 Ore di Le Mans in Francia – un drammatico incidente coinvolse la Mercedes del pilota Pierre Levegh, provocando la morte di 84 spettatori e dello stesso pilota. La tragedia ebbe ripercussioni globali, ma fu la Svizzera a prendere la misura più drastica, vietando completamente le competizioni motoristiche su circuito sul proprio territorio.
Per quasi sette decenni, questo divieto ha impedito alla Svizzera di ospitare eventi di Formula 1, nonostante il Paese abbia dato i natali a piloti di talento come Clay Regazzoni e Jo Siffert, e ospiti ancora oggi il team Sauber (ora Alfa Romeo). L’unico Gran Premio di Svizzera nella storia della Formula 1 si è svolto nel 1982, ma paradossalmente fu disputato in Francia, a Digione, a causa del divieto vigente di cui abbiamo sopra parlato.
Le autorità svizzere hanno deciso di mantenere il divieto per così tanto tempo principalmente per ragioni di sicurezza pubblica e ambientali: la morfologia del territorio svizzero, prevalentemente montuoso e densamente popolato, rende particolarmente complessa la costruzione di circuiti che rispettino gli standard di sicurezza moderni della Formula 1.
Inoltre, la Svizzera ha storicamente promosso un’immagine di nazione attenta all’ambiente e alla qualità della vita dei suoi cittadini. Le gare motoristiche, con il loro impatto acustico e ambientale, sono state considerate per decenni incompatibili con questi valori. Anche dopo la revoca del divieto, dunque, le stringenti normative ambientali svizzere rappresentano un ostacolo significativo per l’organizzazione di eventi motoristici di grande portata.
Come abbiamo anticipato in apertura del nostro odierno approfondimento, nonostante l’assenza della Formula 1, la Svizzera si sta affermando sempre più come sede di importanti eventi internazionali in altri ambiti.
Tra questi, uno dei più attesi è certamente l’Eurovision Song Contest, che tornerà in territorio elvetico nei prossimi anni, attirando l’attenzione di milioni di spettatori in tutto il mondo.
Condividiamo qui come l’Eurovision rappresenti non solo un importante evento culturale, ma anche un significativo fenomeno economico: le scommesse sull’Eurovision Song Contest sono diventate un’attività sempre più popolare, con appassionati di tutta Europa che tentano di prevedere il Paese vincitore contribuendo ad aumentare ulteriormente la visibilità e l’importanza economica dell’evento per il Paese ospitante.
Oltre all’Eurovision, ricordiamo anche che la Svizzera ospiterà nei prossimi anni diversi eventi sportivi di rilievo internazionale, tra cui competizioni di sci alpino, tornei di tennis e meeting di atletica leggera.
Torniamo ora agli sport motoristici. E domandiamoci: c’è davvero qualche possibilità che i motori possano tornare ad alimentare qualche evento in terra elvetica?
Ribadendo che la costruzione di un circuito conforme agli standard moderni richiederebbe investimenti enormi e probabilmente incontrerebbe resistenze da parte delle comunità locali e delle organizzazioni ambientaliste, crediamo che alcune forme di motorsport meno impattanti, come le competizioni di auto elettriche come la Formula E, potrebbero trovare terreno più fertile.
Dal 2018, ad esempio, il campionato di Formula E ha già organizzato eventi a Zurigo e Berna, dimostrando che, con le giuste precauzioni e tecnologie, anche la Svizzera può ospitare eventi motoristici di rilievo. Sarà probabilmente questa la strada che verrà seguita.