Un'altra Ferrari F40 ha preso fuoco in mezzo alla strada fra gli sguardi sgomenti dei passanti di Monaco: la colpa questa volta non è dell'auto.
Ferrari F40 in fiamme a Monaco: succede il 18 febbraio 2020.
Non è un caso che l’auto sia proprio lei, la regina storica di Maranello. La macchina aveva solo 70.000 km ed aveva sempre eseguito tagliandi e manutenzioni ufficiali Ferrari. In tantissimi l’hanno fotografata e condivisa sui social creando lo spauracchio che possa succedere di nuovo ad altri telai di quel modello. La soluzione però tranquillizza tutti i proprietari. La colpa è infatti dell’automobilista che ha gestito la macchina, ignorando un avvertimento da parte di Ferrari.
La F40 è dalla sua uscita una delle supercar più veloci e belle di Maranello. Acquistata in Italia ed esportata in tutto il mondo ha messo alla luce numerosi telai. Un problemino che si è verificato maggiormente in epoca moderna è quello dell’incendio della vettura. Succede a causa di un veloce deperimento dei materiali costruttivi del serbatoio, esclusivamente a benzina, che non mantengono i vapori all’interno innescando le fiamme alla minima scintilla.
Ferrari si è accorta di questo consigliando a tutti i proprietari passati e moderni di cambiare il serbatoio entro 10/15 anni dall’immatricolazione dell’auto.
Quella di Monaco con tutta probabilità era una versione non aggiornata dal proprietario. Montava probabilmente quindi il vecchio serbatoio non sostituito o manutenuto. La F40 è uscita di produzione nel 92, quindi nel migliore dei casi, la macchina aveva quasi 30 anni. Resta il dispiacere per una supercar storica che si è persa nella cenere senza la possibilità di essere riparata. Il prezzo del cambio serbatoio si aggirerebbe a circa 20/30 mila euro, forse per questo il proprietario ha temporeggiato così tanto.
Una mancanza che però gli è costata ancora più cara.