Ferrari Dino 246 GTS a Milano Autoclassica 2019

Ferrari Dino 246 GTS, un esemplare perfettamente conservato presente nei padiglioni di Milano Autoclassica 2019.

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Ferrari Dino Milano Autoclassica 2019.

Motorimagazine non poteva mancare ad uno degli ultimi e più importanti appuntamenti della stagione automobilistica: Milano Autoclassica 2019. Il salone dedicato alle auto d’epoca ha raggiunto la ventiquattresima edizione e come ogni anno regala sempre tante sorprese, sia per chi può comperare le vetture esposte ma anche per i semplici appassionati. Tante le vetture esposte, di tutte le tipologie e di tutte le tasche. Ovviamente non poteva mancare la Ferrari, presente sia con vetture moderne che d’epoca.

Ferrari Dino Milano Autoclassica

Tra le tante auto che abbiamo visto in questa famosa kermesse una ha catturato la nostra attenzione ovvero la Ferrari Dino 246 GTS del 1970 presente allo stand ufficiale della fiera. L’esemplare in esposizione era particolare in quanto è uno dei pochi prodotti e ancora circolanti in colore Medio Verde. La colorazione medio verde è rara sulle Ferrari. E’ una tonalità di verde molto scura che si avvicina ad un altro famoso colore tipico di Ferrari ovvero Verde Pino.

Non è solamente il colore a catturare l’attenzione ma anche le condizioni generali della vettura. Un esemplare che ha oltre 50 anni di storia che sembra non aver subito i segni del tempo, sia a livello di conservazione e questo è merito del proprietario ma anche come design.

La Dino è ancora un’auto attuale e quando se ne vede una non si può che sorridere per quei suoi fari tondi che sembrano degli occhi pronti a guardarti.

Ferrari Dino 246 GTS: scheda tecnica

La versione GTS era la spider mentre la GT era la coupè. A parte questa differenza di nome le due vetture erano identiche. Il motore che equipaggia la Dino è stato l’ultimo realizzato dall’ingegner Alfredo Ferrari (figlio di Enzo Ferrari, chiamato amichevolmente Dino) ed era un V6 di 65° trasversale.

E’ stato il primo motore della storia Ferrari a non essere a 12 cilindri.

Da subito ed in particolare per il diverso propulsore era stata considerata da molti una sorta di “baby Ferrari” ma le sue prestazioni ed il comportamento su strada erano di pari livello rispetto alle altre Rosse con motori più grandi.

Inoltre fu anche il pubblico a decretare il successo della Dino con la produzione di 2487 esemplari cifra importante per il periodo.

Il blocco motore è stato costruito in ghisa più pesante si, ma meno incline a vibrazioni, venne inoltre aumentata la cilindrata da 2000 a 2400 cc grazie all’aumento di alesaggio e corsa.

La potenza crebbe fino a 195 cavalli. Lo 0-100 viene coperto in 7.2 secondi.

Nata per ricordo

La Ferrari Dino prende il suo nome dal figlio di Enzo Ferrari scomparso 13 anni prima dell’avvio della produzione a causa della distrofia di Duchenne di cui era affetto. Era un promettente ingegnere meccanico, costruì nella sua giovinezza il motore che poi sarebbe stato montato sulla Ferrari che prese il suo nome.

Un V6 ideato inizialmente per le gare di Formula 2 ma che non vide la luce su auto da corsa bensì sulle vetture stradali (Ferrari Dino). In questa vettura c’è sia il ricordo nel nome da parte di Enzo per il figlio ma anche una sorta di ringraziamento per quanto ha saputo fare nella sua giovane vita implementando il motore da lui creato.

Questa vettura è sempre vista e ricordata con affetto perché ha rappresentato un passo importante nella storia della Ferrari.