Ferrari al Salone di Ginevra chiude il pubblico e crea un'esposizione blindatissima. Ecco l'opinione da parte di un appassionato.
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Ferrari al Salone di Ginevra, orgoglio Italiano e Business mondiale.
Quest’anno Motorimagazine non ha partecipato al Salone che si tiene nella città Svizzera. Ci sono però pervenute numerose testimonianze di partecipazione fra cui una particolare che vi mostreremo nell’articolo. Teniamo a sottolineare che non siamo certi della veridicità delle parole espresse nel commento da parte di un nostro lettore. Ci limiteremo a riportare ciò che è stato detto e a commentarlo presupponendo che fosse una situazione reale verificatasi durante l’esposizione dell’auto.
Per qualsiasi replica siamo disponibili a un confronto da parte dell’organizzazione o di Ferrari stessa. Seguiteci su Motorimagazine per vedere lo sviluppo!
Ecco la lettera di un nostro lettore. Rimasto anonimo per richiesta. Un grande appassionato del mondo automotive, in particolare di Ferrari. Un sentimento di orgoglio italiano che è rimasto scottato dopo la vicenda che ci racconta.
Oggi vi voglio raccontare un fatto curioso su Ferrari al Salone di Ginevra Venerdì 8 Marzo ero a Ginevra, precisamente al Motor Show, il piùimportante evento automobilistico al mondo giunto ormai alla sua 89° edizione.
Come tutti gli anni sono tante le case che decidono di non mancare all’appuntamento nella città svizzera per presentare le novità in fatto di motori enon solo. Oltre 180 espositori su una superficie quella del Palexpo di oltre 100milametri quadri con più di 600mila visitatori, una mosca bianca in un mondo, quello dei Saloni, che sembra aver perso quell’appeal sul pubblico che oggigiorno preferisce eventi più mondani (come la Design Week milanese conclusasi da poco).
Tra le tante novità che mi aspettavano una, in particolare, aveva la mia attenzione: la nuova Ferrari F8 Tributo. Erede della ormai collaudata 488 GTB, la Tributo è una
berlinetta da 720 cavalli spinta dal più potente V8 biturbo Ferrari mai creato. Volendomi godere a pieno la giornata decido di seguire il percorso “canonico” passando prima da tutti i padiglioni, arrivando solo poi ad imbattermi in quello della Casa di Maranello il cui stand si trova nella Hall 5.
Non che il percorso tra i primi padiglioni fosse noioso, anzi tutt’altro, ma per chi come me porta nel cuore il cavallino rampante, la Rossa riesce a suscitare un fascino unico.
Mi presento così puntuale all’apertura dei cancelli alle 10 del mattino, iniziando ilmio pellegrinaggio tra supercar come Lamborghini, Bentley, Aston Martin, Bugatti e Porsche. È così che raggiungo lo stand Ferrari, semplice, a forma rettangolare protetto da divisorie in vetro, con all’interno un parco auto notevole: ben due F8 Tributo (una rossa, una blu), una 812 Superfast, una GTC4 Lusso, una Portofino e in ultimo la monoposto Ferrari SF71H con cui si è disputato il campionato mondiale di Formula 1 2018.
Non è uno stand aperto ovviamente, come può essere quello di BMW e Mercedes. Non è nemmeno come per Lamborghini e Bugatti in cui le auto singole, contornate da balaustre, sono state posizionate su stand girevoli, in modo da poterle apprezzare da tutte le angolazioni. Più simile invece ad Aston Martin in cui, previa una coda abbastanza lunga, era possibile per chiunque vedere in modo ravvicinato quei capolavori di meccanica e design su quattro ruote.
Posizionatomi in coda, che era cortissima, è qui che inizia la mia disavventura. Dopo solo pochi minuti mi ritrovo a parlare in italiano con una signorina in divisa chiedendole per l’appunto se fosse possibile visitare lo stand. Alla mia domanda mi chiede se fossi un cliente Ferrari o se possedessi un invito, al che le rispondo ovviamente di no.
Così con aria tra l’imbarazzato e il dispiaciuto mi risponde che l’ingresso non è possibile per un visitatore qualsiasi, nonostante il quel momento lo stand fosse semideserto.
Ancora incredulo vengo gentilmente fatto allontanare dal bodyguard che aveva il compito di aprire la cordicina per far accedere le persone. È in quel momento che vengo urtato da due bambini che correvano nella mia direzione a cui presto poca attenzione, ancora estremamente dispiaciuto da quanto successo. Mi metto quindi a scattare qualche foto alle prime Ferrari vicine alla “gente normale”, foto che vengono male essendo circondato da una calca di gente.
Senza considerare che l’unica auto Rosso Ferrari era in seconda fila, molto più lontana, e non era quindi possibile apprezzarla in tutta la sua bellezza. Chi sicuramente avrà avuto modo di apprezzarla saranno i due bambini di prima, che ora stavano nuovamente correndo nello stand tra una macchina e l’altra, fortunati del fatto di avere molto probabilmente genitori facoltosi.
Ferrari si sa, è una delle case automobilistiche più esclusive del mondo.
Sulla bocca di tutti e nei garage di pochi. Se questo fatto fosse vero, però, non si giustifica come ad una esposizione mondiale venga chiuso il flusso dei visitatori. Soprattutto in una giornata in cui l’accesso è libero non solo alla stampa. Sarebbe comprensibile un vaglio per evitare di danneggiare le vetture esposte, ma con quale criterio?
Lanciamo la domanda alla casa stessa, in vista del salone di Ginevra del 2020.
Come si farà ad accedere per visitatori comuni allo stand? E’ aperto solamente ad esperti del settore, giornalisti e proprietari o anche ad altri? Ci sorge il dubbio che sia su inviti. Magari non solo per proprietari effettivi delle vetture del marchio, ma magari anche per chi possiede quote azionarie. Attendiamo una risposta da parte di Ferrari!