Cosa sapere su Fca, uno dei titoli più apprezzati dell'azionariato italiano.
Una delle aziende più apprezzate in questo momento nell’azionariato italiano è Fca, con l’ottima performance del gruppo italo americano dopo l’ingresso nella nuova azienda Stellantis insieme a PSA.
Dal 18 gennaio 2021, giorno della quotazione alla Borsa di Milano, il titolo è cresciuto di oltre il 17% sfiorando i 15 euro ad azione, consolidando la sua posizione sul mercato nonostante le molteplici sfide che attendono il neonato gruppo automobilistico.
Fin dal debutto di Stellantis sul mercato azionario il titolo ha fatto registrare un andamento particolarmente positivo, con un rialzo del 10,4% a febbraio e un incremento della quotazione del 15,3% a marzo.
Al momento sono diverse le banche che mantengono un rating buy, tra cui Banca Akros, Societe Generale, Mediobanca e Deutsche Bank, con gli esperti di JP Morgan che prevedono un target price compreso tra 18 e 20 euro per quest’anno.
Secondo i professionisti di investingoal, portale d’informazione specializzato su trading, mercati e finanza, dopo la fusione tra Fca e Psa le prospettive di crescita per il gruppo Stellantis sono da monitorare con grande attenzione da parte degli investitori. Nel dettaglio, il colosso automotive vanta ottimi utili, un buon flusso di cassa e dispone di tutte le carte in regola per essere un protagonista assoluto nel settore automobilistico dei prossimi anni.
Una delle sfide di Stellantis è trovare equilibrio tra i 20 brand del gruppo, infatti oltre a Fiat sono presenti anche Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citroen, Jeep, Maserati, Opel e Peugeot soltanto per citarne alcuni. Al momento Fca sta riuscendo a consolidare la sua quota di mercato in Brasile, con le vendite di auto che sono cresciute di oltre il 43% a marzo su base mensile e del 21,7% nel primo trimestre, mentre quelle di veicoli commerciali sono salite dell’89% nel mese passato, rafforzando la presenza di FCA nel Paese sudamericano dove vanta il 21,5% nel segmento delle auto e il 54% in quello dei veicoli commerciali leggeri.
Secondo la strategia operativa Fiat dovrebbe concentrarsi sul mercato europeo, sfruttando il fascino del design Made in Italy di alcuni modelli storici come la 500, con la tedesca Opel che punterà sull’accessibilità del prezzo e l’affidabilità. Tra i marchi francesi a Peugeot spetterà il compito di conquistare i mercati emergenti, mentre Citroen tenderà ai giovani e alle donne, con Vauxhall che sarà più incentrata sul Regno Unito e i brand statunitensi il cui focus saranno ovviamente gli USA, oltre a Jeep che si sta confermando sempre di più come un marchio globale.
La vera incognita è la conversione green della gamma dei brand di Stellantis, con il gruppo chiamato ad affrontare una difficile elettrificazione dell’intero parco auto, per essere in grado di proporre modelli a zero e basse emissioni per il mercato europeo, americano e soprattutto per quello cinese. Naturalmente, competere con Tesla, Volkswagen, Toyota e il gruppo Nissan-Renault nel campo delle auto ibride ed elettriche non sarà facile, tuttavia per John Elkann nel 2021 le vendite di macchine a basso impatto ambientale di Stellantis potrebbero superare le 400 mila unità, in attesa dello sviluppo di nuove vetture a idrogeno.
Per affermarsi come leader globale Stellantis avrà bisogno del supporto di tutti e 20 i suoi brand, soprattutto quelli più autorevoli e prestigiosi come Fiat, Peugeot, Citroen, Opel e Jeep, con una perfetta sinergia tra i marchi di Fca e Psa. Se in America del Sud, Nord America ed Europa la presenza è piuttosto solida, non può dirsi lo stesso del mercato cinese, ormai il riferimento principale per tutte le grandi aziende automotive.
Al momento il Paese del Dragone è dominato da Tesla, Volkswagen e Toyota, con il gruppo tedesco sempre più lanciato verso la conquista di una posizione di leadership nel comparto delle auto ecologiche.
Allo stesso tempo Stellantis dispone di due assi nella manica, da un lato la possibilità di aggredire il mercato dei veicoli elettrici e ibridi con i suoi marchi generalisti, dall’altro l’utilizzo dei nuovi modelli Jeep per sfidare i SUV tedeschi, un settore in forte crescita e in grado di offrire un ritorno economico importante rispetto a quello delle vetture green. Per il momento rimane il target price tra 18 e 20 euro da parte delle principali banche d’investimento, tuttavia sarà da monitorare in modo accurato la performance di Fca/Psa nel corso del 2021.