In dettaglio tutte le informazioni note sulla possibile fusione FCA-Renault
Proprio nelle ultime ore è apparsa la notizia shock di una possibile fusione tra FCA (Fiat-Chrysler) e il colosso transalpino Renault.
Questa fusione (al momento annunciata come alla pari) renderebbe il nuovo gruppo il terzo al mondo per numero di vendite con ricavi superiori ai 170 milioni di euro annui. Tutta fantascienza o realtà? Chi ci guadagna di più? Tutto quello che si sa dell’affare FCA-Renault.
Per comprendere meglio i motivi di questa possibile fusione è necessario fare un passo indietro a 10/15 anni fa.
Come molti sapranno il gruppo FIAT (poi FGA e ora FCA) ha vissuto, tra i primi anni 2000 e il 2009, un periodo drammatico, risolto dalla bravura del compianto Sergio Marchionne. Marchionne, per risolvere i problemi economici del gruppo, non ha ovviamente potuto investire le risorse che avrebbe voluto investire. Nel 2005 il tasso di investimento del gruppo FIAT era del 5,7%, molto staccato dal 12% di Renault, dal 15,7% di Volkswagen e dall’8,7% di Peugeot-Citroen.
In termini di sviluppo di nuove tecnologie questo distacco avrà sicuramente generato un gap tecnologico (in particolare sulla tecnologia elettrica) con gli altri costruttori. Gap che ora potrebbe essere colmato grazie all’acquisizione di tecnologie da Renault. Viceversa Renault potrà sfruttare la posizione privilegiata di FCA per entrare nel mercato Nord-Americano e avrà finalmente a disposizione un marchio di alto livello (Alfa-Romeo) e un marchio premium (Maserati).
Ovviamente, non essendoci ancora nulla di ufficiale, le variabili della fusione possono solo che essere ipotizzate. Innanzitutto da capire il ruolo dei due alleati di Renault, Nissan e Mitsubishi. Il coinvolgimento dei due marchi giapponesi non sarebbe una variabile trascurabile. Dai vertici di FCA escono parole di apprezzamento e stima nei confronti dei giapponesi. Indizio o formalità? Il secondo punto riguarda il motorsport. Ad oggi al campionato di Formula 1 sono iscritte la Scuderia Ferrari (che è scorporata da FCA ma ne è comunque in orbita), la stessa Renaut e l’Alfa Romeo Racing.
Considerati i costi sicuramente non trascurabili della competizione avrebbe ancora senso mantenere tre scuderie? Infine, che questa fusione non sia una buona occasione per far ripartire la Lancia?
Di certo c’è molto poco, ma sicuramente sarebbero garantiti tutti gli stabilimenti e tutti i posti di lavoro. Questo dettaglio è stato più volte confermato dai vertici delle due aziende e dal ministro delle finanze francese. Sebbene infatti il CODACONS si sia dichiarato “spaventato dalla fusione”, i problemi maggiori potrebbero infatti riguardare i consumatori disorientati dalla sovrapposizione dei due marchi, non riteniamo allarmante la situazione, che di fatto non stravolgerebbe gli equilibri nel mercato italiano.