Fari abbaglianti, cosa sono e quando vanno utilizzati. Scopriamo cosa accade se si viene fermati e questi non funzionano adeguatamente.
Nella varietà di funzioni dei fari delle auto vi è anche quella relativa ai fari anabbaglianti, che come suggerisce il nome hanno lo scopo di illuminare la strada davanti a noi.
Ciò nonostante sia facile comprenderne l’utilizzo vi proproniamo una guida su cosa fare e non fare con questa tipologia di luce.
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I fari anabbagglianti vanno utilizzati mezz’ora dopo il tramonto fino a 30 minuti prima del sorgere del sole. Coprono quindi la fascia notturna della giornata ed è proprio in quel periodo di tempo che bisogna averli accesi per godere di una buona visibilità.
Altri momenti in cui vanno utilizzati possono essere di giorno, in condizioni di scarsa visibilità come ad esempio quando si presentano fenomeni di nebbia o foschia, ma anche quando piove forte o nevica.
Inoltre, forse pochi lo sanno, ma servono a far capire agli automobilisti che si stanno trasportando malati o feriti gravi. In questo caso sono accesi indipendentemente dalle condizioni di visibilità.
Infine se l’illuminazione pubblica è deficitaria è consentito il loro utilizzo al fine di poter vedere chiaramente la strada che si sta percorrendo.
In questo modo aumenta esponenzialmente la sicurezza ed allo stesso tempo si abbassa il rischio di essere coinvolti in un incidente.
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Per il mancato utilizzo dei fari anabbaglianti sono previste delle sanzioni secondo il Codice della Strada. Queste sono una multa, con importo che varia da 42 a 173 euro, in caso di controllo da parte delle FDO.
Vi è anche la violazione dell’art. 79 del CdS che prevede una sanzione il cui importo varia da un minimo di 87 euro ad un massimo di 344 per chi fosse sorpreso a circolare su strada con abbaglianti non funzionanti o in cattivo stato.
E’ quindi buona norma controllare con frequenza il loro stato, in termini di lampadine e relativo funzionamento e in caso di problemi provvedere al corretto ripristino.