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Il contesto attuale del lavoro femminile nel settore auto
Il settore automobilistico, storicamente dominato da figure maschili, continua a presentare sfide significative per le donne. Nonostante gli sforzi per promuovere la parità di genere, le statistiche rivelano che la presenza femminile è ancora limitata. Durante il recente Pink Motor Day, un evento dedicato alla mobilità aziendale, è emerso che solo il 7,7% delle donne considera l’industria automobilistica come il miglior settore in cui lavorare. Questo dato è preoccupante e indica la necessità di un cambiamento culturale e strutturale all’interno delle aziende.
Le misure per la parità di genere
Un aspetto positivo è rappresentato dalle iniziative intraprese da alcune aziende, come Volvo, che ha ricevuto il Sandy Myhre Award 2025 per il suo impegno verso la parità di genere. La maggior parte delle donne intervistate (82%) ha dichiarato che le proprie aziende stanno adottando misure per incentivare la parità. Tuttavia, è fondamentale che queste misure non rimangano solo sulla carta, ma si traducano in azioni concrete e misurabili. Le aziende devono impegnarsi a creare un ambiente di lavoro inclusivo e accogliente, dove le donne possano prosperare e contribuire attivamente.
Le difficoltà per le categorie protette
Un’altra questione critica riguarda l’inclusione delle categorie protette nel mondo del lavoro. Le aziende spesso non rispettano gli obblighi di legge riguardanti l’assunzione di lavoratori con disabilità, preferendo pagare sanzioni piuttosto che adempiere ai requisiti. In Lombardia, ad esempio, ci sono oltre 23.000 posti di lavoro disponibili per le categorie protette, ma solo 7.200 lavoratori sono stati assunti. Questo scarto di quasi 16.000 posti evidenzia una mancanza di volontà da parte delle aziende di investire nella diversità e nell’inclusione, compromettendo così le opportunità per un’intera fascia di lavoratori.