Un nuovo sistema di rilevamento sulle nostre strade, per cogliere tanti tipi di infrazioni.
Scopriamo insieme i segreti del trucam, un nuovissimo strumento in dotazione alle forze dell’ordine per rilevare infrazioni al Codice della Strada da parte degli automobilisti.
A differenza dei tradizionali autovelox, il trucam risulta essere molto più invasivo e preciso per quel che riguarda la sua capacità diagnostica.
Ha la capacità di monitorare anche su lunghissime distanze l‘interno e l’esterno di un qualsiasi veicolo. Da qui la sua capacità di rilevare infrazioni esterne o interne, quali: alta velocità, uso del cellulare, assenza di cinture di sicurezza, ecc…
Il trucam è già attivo in Sardegna e nel Lazio, e presto il suo utilizzo si estenderà a tutto il territorio nazionale, con ovvie conseguenze: elevare nuove multe.
Come detto, il trucam può essere considerato un evoluzione del classico misuratore di velocità, ed è in grado di effettuare registrazioni e fotografie ad alta definizione. Basti pensare che nella sua prima settimana di applicazione è riuscito ad”individuare” ben oltre 300 automobilisti, che sulla pontina viaggiavano oltre 90Km/h.
E’ dotato di regolare certificato di taratura, è possible trovarlo a bordo strada, come un normalissimo autovelox. E’ tutto ciò lo rende particolarmente immune ai ricorsi degli automobilisti.
L’occhio elettronico della trucam può arrivare fino a 1200 metri di distanza, e oltre a registrare la velocità, può fotografare fin dentro l’abitacolo dell’automobile. Quindi , da la possibilità, alle forze dell’ordine, di capire se all’interno dell’auto il guidatore sta usando cellulare o non sta indossando cinture di sicurezza.
Inoltre il trucam, è in grado di interrogare gli archivi della motorizzazione per capire se il veicolo in questione è sprovvisto di assicurazione o se ha la revisione scaduta. Come abbiamo detto, si tratta quindi di un sistema che non si limita alla visione esterna del veicolo, ma riesce ad entrarvi dentro. Ed è proprio in ciò che risulta estremamente innovativo
La memoria del trucam è di 2GB e il suo funzionamento si basa su una piattaforma Linux.
Possiede un flash ad infrarossi, che gli permette di registrare benissimo anche di notte e che può monitorare tutte le velocità da 0 a 320 Km/h.
Dopo quanto letto possiamo fare un elenco schematico delle funzionalità di TruCam: cattura automatica di foto ad alta risoluzione; registrazione di video ad alta definizione; inserimento del doppio limite per auto e camion; GPS e localizzazione; utilizzo notturno; mirino ingranditore 3,5 X; rilevazione distanza di sicurezza.
Non sappiamo ancora di preciso a quanto possano ammontare le multe rilevate da trucam, ma appellandoci al codice della strada, possiamo farci un ‘idea di quanto spenderemmo se venissimo colti in una di queste infrazioni: multa da 160 e 646 euro per chi parla al cellulare mentre è alla guida; multa da 80 a 323 euro per chi guida senza cintura di sicurezza; multa da 168 euro a 674 euro per guida con revisione scaduta; multa da 841 ai 3.287 euro per guida con assicurazione scaduta; multa da 41 a 3.287 euro per eccesso di velocità.
Il Trucam è solo uno dei tanti strumenti in dotazione alle forze dell’ordine per presidiare le strade. Uno dei problemi legati all’utilizzo di questi strumenti è l’elevare le multe senza fermare, nell’immediatezza, il conducente; la contestazione avviene, quindi, in un momento successivo all’illecito, ovvero solo con la notifica a casa della multa. In questo modo, non si da al conducente, la possibilità, di difendersi subito, evitando di dover ricorrere al giudice di pace.
E’ necessario chiarire questo aspetto. In quanto , a rigor di legge, non sempre la contestazione immediata è obbligatoria.
Il codice della strada stabilisce un principio generale in materia di contestazione immediata delle violazioni in materia di controllo dei limiti di velocità con dispositivi elettronici: gli organi di polizia stradale possono procedere all’accertamento e alla contestazione senza l’obbligo di fermare, nell’immediatezza, il conducente, solo su autostrade e strade extraurbane principali e secondarie, e ancora su strade urbane ad alto scorrimento ovvero su alcuni tratti di esse, a condizione che vengano, tutte queste strade, individuate con apposito decreto del prefetto.
Quindi sono determinanti due variabili: che la strada su cui viene elevata la multa sia una di quelle sopra elencate, ma è anche necessario che sopraggiunga un apposito decreto del prefetto( del quale, il cittadino, può sempre richiedere una copia) ad autorizzare le forze dell’ordine a effettuare tali contravvenzioni, senza che vi sia necessariamente contestazione immediata.
Pertanto, i controlli di velocità “da remoto” sono sempre possibili sulle strade extraurbane principali ma non sulle strade urbane ordinarie, mentre per quelle extraurbane ordinarie e per quelle urbane di scorrimento occorre l’autorizzazione del prefetto, che può consentire l’installazione di determinate apparecchiature elettroniche, tra le quali il trucam, sulla base di alcuni elementi quali: pericolosità, il traffico, difficoltà di fermare il veicolo
In quali casi è possibile fare ricorso, e quindi, per il conducente difendere i propri diritti.
Tutti gli strumenti che rilevano la velocità hanno bisogno di una periodica taratura. L’automobilista che viene multato , prima di un eventuale ricorso, può richiedere il certificato che la dimostri. Nel caso in cui dovesse mancare, la multa è da considerare nulla.
Ma è bene sottolinearlo, trucam, per come è concepita, è quasi inattaccabile da qualsiasi tipo di ricorso.
E questo per due aspetti fondamentali: il sistema è previsto di regolare certificato di taratura, il che lo esula dalle contestazioni appena viste; la documentazione video permette di registrare la velocità dell’auto per ogni singolo metro percorso, portando il livello del dettaglio al massimo.
Facciamo attenzione a questo secondo punto. Trucam può essere puntato sia contro le auto in arrivo, sia su quelle che hanno già oltrepassato il posto di blocco.
Inutile quindi frenare prima di passare davanti Trucam e accelerare subito dopo pensando di aver “scampato” il pericolo
Vi sono ad oggi , comunque, pareri contrastanti , riguardo la legittimità di questo sistema di rilevamento. E questo secondo molte interpretazioni che riguardano l’art,345 del nuovo codice della strada.
Un altro motivo di ricorso, come in tutti gli altri casi di rilevamento elettronico, può essere rappresentato dalla mancanza di segnaletica.