L’ombra dei dazi americani sul mercato europeo dell’auto

I dazi imposti da Trump all'automotive europea e i problemi che potrebbero insorgere nel prossimo futuro per un settore sempre più in difficoltà.

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I dazi imposti da Trump hanno chiaramente colpito molti stati ed in particolare l’Unione Europea dove vi è una grande produzione automobilistica di veicoli che gli americani apprezzano ed acquistano come quelli prodotti in Italia e in Germania ma non solo.

Analizziamo i marchi che più stanno soffrendo e soffriranno l’imposizione voluta dal Taycoon.

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Dazi auto: un colpo ben assestato da Trump

Trump ha deciso di portare i dazi per l’importazione di automobili prodotte in Europa al 25% a cui va aggiunto al totale la misura di 2,5 punti percentuali già esistenti quindi il totale è di 27,5% in più rispetto al prezzo già esistente.

Si tratta naturalmente di una scelta strategica chiara che punta a spostare le produzioni dei veicoli europei verso gli USA se vogliono mantenere vivo quel mercato. Una mossa che sa anche di ferrea volontà di produrre americano.

In fondo Trump vuole questo, rendere l’America di nuovo grande attraverso un’economia autarchica e sul fronte automobilistico non è una scelta poi così vincente. Gli americani hanno acquistato ed acquistano auto straniere, più appariscenti, veloci e moderne.

Toglierle dai listini vorrebbe dire far ripensare totalmente una popolazione abituata agli stili europei e non bisogna per forza puntare verso il lusso per cercare le risposte. Marchi come Abarth e Alfa Romeo in USA avevano un mercato importante che rischia di sparire.

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Le prime risposte dei marchi europei sul mercato USA

In attesa di una decisione corale come risposta ai dazi imposti dalla politica di Trump, le case europee che hanno stabilimenti in america o che importano verso gli USA hanno alzato la voce.

Stellantis ha interrotto la produzione in Messico e Canada oltre a sospendere 900 operai americani. Jaguar Land Rover ha bloccato le esportazioni verso l’America e Ferrari ha alzato del 10% il prezzo di alcuni modelli a listino. BMW sembra voler calmare le acque non annunciando cambiamenti sino a maggio e Volkswagen ha bloccato le auto provenienti dall’Europa.

Musk presente via etere al congresso della Lega ha auspicato un commercio a dazi zero, lo aveva suggerito anche a Trump, che naturalmente non lo ha ascoltato.

Il problema è che una situazione di questo tipo apre a scenari davvero critici per un settore, come quello dell’Automotive, che in Europa è da tempo in grande crisi.