Le consegne ai clienti privati sono iniziate solo poche settimane fa.
Dacia Spring, l’auto elettrica a basso costo, è un successo in Europa.
La formula Dacia si è già dimostrata in Europa con gli automobilisti: durante l’estate, la Dacia Sandero è diventata l’auto nuova più venduta in Europa, detronizzando la Volkswagen Golf, da sempre al primo posto. La Dacia Spring è lontana dalle prestazioni di vendita della sua auto sorella. Tuttavia, sa come trovare il suo pubblico.
Dal suo lancio a marzo, la city car elettrica ha vantato 40.000 ordini in Europa.
Un ottimo inizio, inversamente proporzionale alla sua accelerazione, che suggerisce un futuro commerciale soddisfacente.
Almeno questo è quello che spera il produttore rumeno, sfruttando la base della Renault K-ZE, una city car progettata per i mercati emergenti. Ha tutte le caratteristiche della Renault K-ZE, con una batteria da 27,4 kWh che può fornire 230 km di autonomia sul ciclo WLTP.
In Italia, la Dacia Spring è lontana dal podio, ma le consegne ai clienti privati sono iniziate solo poche settimane fa. Nella classifica generale, prende il sesto posto grazie alle sue eccellenti prestazioni a settembre e ottobre, portando il volume totale a 5.704 unità registrate alla fine del mese scorso. Appena sopra c’è la Renault Twingo ZE con 6.685 unità vendute.
Le foto trapelate dai comunicati e dalle spie automobilistiche della Dacia Spring ci avevano lasciato pensare che il modello fosse l’ennesimo SUV cittadino big-size. Per fortuna, ci siamo accorti di come in realtà sia molto più piccola di quanto sembri. 373 cm di lunghezza, per 170 cm di larghezza con un’altezza totale di poco più di 1,5 metri.
Linee, forme e design sono indiscutibilmente Dacia, ricordando però in tantissimi tratti la nuova gamma E-Tech Renault.
Non è ovviamente un caso, infatti l’auto è un mix tra le vetture termiche (Sandero, Duster…) e il nuovo ecosistema EV nato dall’alleanza. Ci piace molto il frontale di questa vettura con l’apertura del cofano inferiore per svelare la presa di ricarica. Rimane molto basica la vista frontale, mentre il posteriore, guadagna in sportività ed eleganza grazie alla curvatura del bagagliaio a rientranza.