La presidente della Commissione UE si impegna a risolvere le problematiche del settore auto europeo.
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Negli ultimi anni, l’industria automobilistica europea ha affrontato sfide senza precedenti, aggravate dalla pandemia e dalla crescente pressione per ridurre le emissioni di CO2. La vicepresidente della Commissione Europea, Margrethe Vestager, ha recentemente annunciato che la presidente Ursula Von der Leyen si occuperà personalmente della crisi del settore auto. Questo impegno sottolinea l’importanza strategica dell’industria automobilistica per l’economia europea e la necessità di affrontare le problematiche in modo tempestivo.
Tra i temi discussi, emergono due questioni fondamentali che richiedono un intervento immediato. La prima riguarda le sanzioni che i produttori di auto potrebbero dover affrontare nel 2025 per non aver rispettato i nuovi e più severi obiettivi di emissione. Si stima che le multe potrebbero ammontare a circa 15 miliardi di euro, un onere significativo per le case automobilistiche già in difficoltà. La seconda questione è il possibile divieto di vendere veicoli con motore termico a partire dal 2035, un cambiamento normativo che potrebbe avere ripercussioni enormi sul mercato.
Secondo le indiscrezioni, una proposta in discussione è quella di un ‘congelamento modulato’ delle sanzioni, che permetterebbe di rivedere le modalità di calcolo delle emissioni. Questa strategia potrebbe consentire l’uso di carburanti alternativi, come i biocarburanti, per salvaguardare il motore a combustione interna. Tuttavia, l’idea di introdurre incentivi a livello europeo è stata bocciata, e qualsiasi misura di supporto dovrà essere attuata su base nazionale.
Il dibattito sulle normative riguardanti le emissioni è ancora in corso all’interno del Partito Popolare Europeo (PPE), la principale forza politica all’Europarlamento. Si prevede che un testo per rivedere il divieto dei motori termici venga presentato a breve. Tuttavia, l’obiettivo non è quello di posticipare il divieto, ma piuttosto di modificare le norme esistenti per rendere il calcolo delle emissioni più equo e rappresentativo dell’intero ciclo di vita dei carburanti.
La crisi dell’auto europea rappresenta una sfida significativa, ma anche un’opportunità per ripensare il futuro della mobilità. Con l’adozione di nuove tecnologie e l’incentivazione di carburanti alternativi, l’industria potrebbe non solo adattarsi alle nuove normative, ma anche prosperare in un mercato in evoluzione. È fondamentale che le istituzioni europee lavorino a stretto contatto con i produttori per garantire una transizione giusta e sostenibile verso un futuro a basse emissioni.