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Che cos’è la CQC?
La Carta di Qualificazione del Conducente (CQC) è un documento fondamentale per chi esercita l’attività di autotrasporto di merci o di persone. Non si tratta di una patente di guida, ma di un’integrazione necessaria per chi già possiede una patente di categoria C o D. Dal 2020, l’obbligo di possedere la CQC si è esteso anche ai trasporti non professionali, sebbene con alcune eccezioni significative.
Chi deve ottenere la CQC?
La CQC è obbligatoria per i conducenti professionisti, come autisti di autobus, pullman turistici e veicoli NCC con più di 9 posti, oltre che per camion con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate. È importante notare che esistono due tipologie di CQC: una per il trasporto di merci e l’altra per il trasporto di persone. Chi desidera ottenere entrambe le abilitazioni deve seguire corsi distinti e superare esami specifici.
Come si ottiene la CQC?
Per conseguire la CQC, è necessario frequentare un corso di formazione di 140 o 280 ore presso un’autoscuola autorizzata. Gli iscritti possono scegliere tra un percorso formativo comune e uno specifico per il tipo di trasporto. L’esame finale consiste in una prova di 90 minuti, in cui si devono rispondere a 70 quiz informatizzati. È possibile ripetere l’esame se non si supera al primo tentativo, ma è necessario rispettare i tempi di attesa tra le prove.
Rinnovo e validità della CQC
La CQC ha una validità di 5 anni e può essere rinnovata frequentando un corso di formazione periodica di 35 ore. Questo corso può essere svolto in un’unica soluzione o frazionato in moduli. È fondamentale che almeno un modulo venga frequentato nell’ultimo anno di validità della CQC. I costi per ottenere e rinnovare la CQC possono variare significativamente, superando anche i 2.000 euro, a seconda del tipo di corso e della categoria di patente.
Obbligo della CQC e nuove normative
Con l’entrata in vigore della direttiva 2018/645, l’obbligo di possedere la CQC si applica a quasi tutti i conducenti di veicoli per cui è richiesta una patente di categoria C, C1, CE, D, D1, DE e D1E. Questo include anche i conducenti che non sono assunti come autisti, ma che utilizzano il veicolo come parte principale della loro attività lavorativa. Tuttavia, esistono delle eccezioni per alcuni conducenti che sono dispensati dall’obbligo.