Storicamente i segnali di progressive distanziometriche sono stati introdotti con il nuovo codice della strada nel 1992, prima svolta dai cippi in pietra.
I segnali di progressiva distanziometrica sono una sotto-categoria della segnaletica d’indicazione. Questi cartelli in Italia vengono posizionati principalmente lungo le autostrade e raffigurano: nella parte di sinistra la distanza progressiva dal luogo d’origine dell’autostrada (come da immagine esempio nell’articolo, che ci troviamo al km 54 della autostrada).
Nella parte destra invece indicano la distanza dallo svincolo d’uscita per la località indicata (ossia come da immagine in questo articolo, che mancano 4 km per arrivare al casello d’uscita per Piacenza).
Questa tipologia di segnali più facilmente rispetto ad altri, può portare l’utente della strada a errate forme d’interpretazione.
Per tale motivo è fondamentale ricordare, per evitare possibili confusioni che questi cartelli:
– Non indicano un centro abitato;
– Non segnalano che mancano 54 chilometri allo svincolo d’uscita per Piacenza;
– Non informano che sono stati già percorsi 4 chilometri da Piacenza;
– Infine non indicano che stiamo percorrendo l’autostrada numero 54.
Chiariti i più comuni casi di errate interpretazioni di questa segnaletica, possiamo ora fare un uso corretto dei segnali di progressive distanziometriche che troviamo sulle nostre strade.