I cartelli di località identificano il territorio ai fini di una corretta viabilità stradale, mentre la segnaletica di localizzazione ha la funzione esclusivamente di supporto all’individuazione di servizi o altro.
Il codice stradale regola la presenza di due tipi di segnali di località: inizio località e fine località.
Di norma entrambe queste tipologie di segnali possono essere a loro volta di due tipi:
– Obbligatori: nel caso di quei cartelli bianchi con scritte nere posti all’inizio di un centro abitato
– Facoltativi: per quei segnali posizionati al principio o alla fine del territorio regionale o provinciale
Negli obbligatori troviamo il cartello d’inizio centro abitato, viene posto all’entrata di un insediamento urbano lungo tutte le sue strade d’ingresso principali. Questo tipo di segnalazione ci identifica la località raggiunta e inoltre ha un importante valore per indicarci il limite di velocità vigente di 50 km/h e il divieto all’uso di segnalazioni acustiche. Nel caso in cui il cartello d’inizio centro abitato è invece barrato con una striscia rossa sta a indicare agli utenti la sua fine.
All’interno dei segnali di localizzazione di tipo facoltativo troviamo quelli d’inizio e fine regione e inizio e fine provincia. In genere questi cartelli sono a fondo blu o verde in relazione al tipo di strada su cui sono installati e presentano un riquadro bianco lungo il perimetro e iscrizioni sempre bianche. Il nome della regione o provincia in cui si entra è posizionato superiormente nel suo pannello. Diversamente il cartello di fine regione o provincia presenta il nome della regione o provincia orientato più verso il basso.
I segnali di localizzazione diversamente da quelli di località non presentano variabili e sono rappresentati da icone di uso comune molto intuitive. Questi cartelli evidenziano zone e luoghi d’interesse pubblico non altrimenti individuabili, possono essere installati in corrispondenza di stazioni, pronto soccorso, posti di polizia o carabinieri, polizia municipale ecc.