Come registrare un veicolo estero in Italia

Se il veicolo è nuovo e la registrazione non è stata fatta dal concessionario straniero presso il quale è stato acquistato, rivolgetevi allo STA (Sportello Telematico dell’Automobilista), i cui sportelli sono reperibili presso il Pubblico Registro Automobilistico (PRA), presso gli uffici provinciali della Motorizzazione Civile (UMC), oppure presso determinate sedi dell’ACI. I documenti da presentare sono: un documento d’identità in corso di validità, l’atto di vendita autenticato da un notaio, il certificato di conformità e, nel caso di un cittadino extracomunitario, il permesso di soggiorno in Italia. Se il veicolo differisce dal modello presente sul mercato italiano è necessario presentare un certificato che ne attesti la sicurezza

Nel caso di un veicolo usato (più di seimila chilometri percorsi e venduto o ceduto sei mesi dopo l’immatricolazione) ed immatricolato all’estero invec, il proprietario ha la possibilità di circolare in Italia per la durata massima di un anno, alla fine del quale il veicolo deve necessariamente essere nazionalizzato, ossia immatricolato in Italia, altrimenti non potrà più circolare e sono previste una serie di sanzioni pecuniarie e non. Le dinamiche per la registrazioni sono simili a quelle di un veicolo nuovo, con l’aggiunta della carta di circolazione del paese in cui il veicolo è stato immatricolato, l’originale e una tradotta in italiano. Nel caso in cui il veicolo provenga da un paese che sia al di fuori dell’Unione Europea (come gli Stati Uniti o il Giappone) è necessario rivolgersi direttamente alla Motorizzazione Civile. Una volta ottenuta la carta di circolazione è previsto un tempo di 60 giorni per effettuare l’immatricolazione del veicolo presso il PRA. Per seguire l’iter burocratico è possibile rivolgersi ad alcune agenzie specializzate o presso alcuni sportelli dell’ACI che siano abilitati.

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