Cina autorizza Tesla ad aprire impianti produttivi nel proprio paese. Si comincia dall’impianto di Shangai i cui lavori sono quasi completati. Termina lo stand-by nel quale si trovava la struttura di Shangai grazie alla scelta del governo cinese. Una volta che Elon Musk otterrà i permessi necessari potrà dare il via all’impianto che gli è costato quasi due miliardi e che consentirà la produzioni di mille Tesla Model 3 a settimana.
Cina Tesla: effetti accordo
L’accordo tra Tesla e la Cina è stato effettuato principalmente per motivazioni economiche. Il governo cinese potrebbe avere anche una motivazione “culturale” a far da sfondo a questa unione. Infatti così facendo aprirebbe il mercato elettrico anche ad aziende straniere, finora vi erano solo i locali. Ciò porterebbe ad un allargamento del parco veicoli elettrici circolanti portando il popolo cinese a familiarizzare con l’elettrificazione.
I vantaggi riguarderebbero tutti ma in particolare le aziende locali che gioverebbero di questa competizione internazionale. Anche Tesla guadagnerebbe da molti punti di vista. Tra i più importanti vi sono: il risparmio nel costo della manodopera grazie agli impianti cinesi. Possibile anche un’attenuamento dei dazi doganali sulle importazioni. Il contenimento dei costi si tradurrebbe positivamente anche sui listini.
Sicuramente se l’accordo che abbiamo enunciato a grandi linee si dovesse realizzare risulterebbe un gran colpo per Tesla e per tutto il mondo elettrico. Entrerebbe a farne parte anche una grande potenza mondiale come la Cina. Una possibilità che secondo noi non è da sottovalutare è quella di un ampliamento anche a livello europeo poiché potrebbero entrare nel mercato i principali produttori cinesi che, al contrario di quanto farebbe Tesla nel mercato cinese, potrebbero sovvertire le gerarchie dell’elettrico grazie a prodotti di buona qualità costruttiva, con batterie ad elevata durata a prezzi competitivi rispetto a quelli medi che offre il mercato, che in Europa sono ancora elevati. Le nostre sono tutt’ora ipotesi che potrebbero verificarsi. Sarà difficile poiché il made in cina automobilistico non si è mai imposto in Europa. Staremo comunque a vedere come evolverà la situazione.