Se non eravate presenti all’ultimo Salone dell’Automobile del 2018, il nome Vinfast potrebbe non esservi familiare. È in questa occasione che è nata Vinfast, un nuovo produttore proveniente da un paese nuovo alle automobili, il Vietnam. Sullo stand, due modelli con una grande V sulla calandra avevano come ambasciatore il calciatore David Beckam. Sotto i flash, una grande berlina e un imponente SUV, entrambi basati su piattaforme BMW, hanno mostrato le loro linee piuttosto moderne, disegnate da Pininfarina. L’ambizione era quella di offrire modelli di fascia alta a prezzi competitivi e di distribuirli nei principali mercati mondiali.
Tuttavia, a causa della pandemia di Covid 19 e del passaggio alle auto elettriche, non sono arrivati sui nostri mercati e Vinfast ha cambiato i suoi piani. Il marchio arriverà finalmente in Europa e qui da noi alla fine del 2022 con auto 100% elettriche chiamate VF9 e VF8, SUV un po’ grandi per noi, che misurano 5,12 m e 4,75 m. Nel 2023 arriveranno poi il SUV compatto VF7 e il piccolo SUV VF6 a zero emissioni, dato che il marchio ha deciso di fermare tutti i suoi modelli termici alla fine del 2022, ovvero i due modelli basati su BMW, oltre alla Fadil, una Opel Karl restyling prodotta dal 2019 per il mercato vietnamita.
Vinfast presente ovunque!
Dobbiamo quindi fidarci di questo nuovo attore del settore automobilistico? Questa è la domanda. Va notato che il nuovo marchio è il ramo automobilistico del gigantesco gruppo vietnamita Vingroup, le cui attività sono iniziate nel 1993. Da allora il gruppo, sostenuto più o meno direttamente dallo Stato che lo vede come una vetrina del Vietnam moderno, si è diversificato in molti campi. Conta infatti 48 filiali: scuole, università, ospedali, immobili, farmacie, produzione agricola, mini-market e altro ancora. Insomma, Vingroup è presente in quasi tutti i campi della vita quotidiana del popolo vietnamita e, con Vinfast, sembra voler estendere il suo parco giochi a livello internazionale.
Alla domanda sul perché gli europei dovrebbero acquistare modelli vietnamiti, la signora Le Thi Thu Thuy, CEO di Vinfast e numero 2 di Vingroup, risponde con aplomb: “Abbiamo identificato un grande bisogno di auto elettriche in Europa, ma non c’è abbastanza offerta. Siamo quindi certi che le nostre auto, che offriranno qualità premium a prezzi da mercato di massa, avranno un grande successo. Soprattutto perché saranno garantite per 10 anni o 200.000 km. Sebbene l’argomento dell’offerta insufficiente in Europa sia discutibile, Vinfast dispone di beni tangibili da mettere in bilancio per rassicurare i futuri clienti.
Risorse principali
Innanzitutto, il marchio automobilistico è sostenuto da un gruppo solido, con grandi capacità di investimento. Vinfast ha già un proprio stabilimento in Vietnam, dove BMW, il suo primo partner, gli ha insegnato molto sia in termini di processi che di rete di fornitori. Sono già stati costruiti più di 100.000 veicoli, anche se si tratta principalmente di scooter termici ed elettrici, e diverse centinaia di autobus elettrici. Per imparare molto rapidamente, sia nella progettazione che nello sviluppo dei suoi modelli, Vinfast si affida a esperti in tutti i settori, come Tata, AVL, ZF, Bosch, Faurecia.
Vinfast ha deciso di costruire una propria fabbrica di batterie in Vietnam, con un obiettivo di 100.000 batterie all’anno (auto e autobus). Infine, il produttore asiatico prevede di costruire un secondo impianto di assemblaggio negli Stati Uniti nel 2024, prima di costruirne un altro in Europa, probabilmente in Germania. Grandi ambizioni, quindi.
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