Il casco modulare è un accessorio che viene scelto da sempre più motociclisti.
Quali sono gli elementi che hanno consentito a questo casco di soddisfare le necessità anche dei rider più esigenti? Vediamole in breve.
Il primo punto a vantaggio di un casco modulare è relativo alla possibilità di sollevare o rimuovere la mentoniera senza dover togliere il casco. E’ una bella comodità, soprattutto nei mesi estivi. Tuttavia, per poterlo fare, occorre controllare l’omologazione. L’omologazione può riguardare la parte integrale, caso in cui viene indicata con la lettera P (Protective), oppure il casco può essere stato sottoposto ad una doppia omologazione (P e J, dove la J sta per “Jet”).
Solo in questo secondo caso sarà possibile viaggiare con la visiera alzata.
Se avete deciso di acquistare un casco modulare, vi accorgerete ben presto che anche la visibilità è un punto di forza di questo prodotto. Infine, una parola sull’estetica: l’industria ha lavorato molto per trovare design accattivanti che vadano incontro ai gusti degli acquirenti, anche con la finalità di migliorare l’aerodinamica.
Veniamo ora agli svantaggi, che riguardano soprattutto il peso e l’aerodinamica.
Sotto il profilo tecnico, occorre considerare che il casco modulare è in realtà un casco integrale con un meccanismo che consente di sollevare la mentoniera. Per ospitare i meccanismi di apertura o di sgancio-aggancio rapidi, il casco è un po’ più pesante di analoghe versioni integrali. Anche l’aerodinamica può essere considerata come un elemento problematico del casco modulare. A mentoniera alzata, infatti, si può produrre una maggiore resistenza all’aria, con un conseguente aumento di rumore durante la guida.
Per quanto concerne la sicurezza, è da sfatare il mito che un casco integrale offra una migliore protezione rispetto a un casco modulare. In realtà, entrambi i prodotti vengono sottoposti alle stesse prove di resistenza e quindi entrambi avranno una capacità comparabile in termini di resistenza.