Casco modulare, integrale e jet: le differenze

Casco modulare, integrale e jet, in cosa sono diversi i tre dispositivi di protezione per centauri che è possibile comprare.

In commercio per chi ha una moto, uno scooter o un motorino esistono tre tipi di caschi che è possibile acquistare: il casco modulare, quello integrale o di tipo jet. In questo articolo vediamo come sono fatti e le principali differenze che si possono trovare.

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Casco modulare, integrale e jet: le differenze

Il casco modulare è un’invenzione relativamente recente e permette a chi non vuole la massima protezione dell’integrale ma allo stesso tempo cerca l’apertura un casco aperto di combinare queste due caratteristiche. La mentoniera si può alzare facendolo diventare un semi-jet così da aver maggior traspirazione per il viso. Quando piove o fa freddo si è protetti come se si stesse indossando un integrale vero e proprio.

Il casco integrale offre la maggior protezione possibile, al mento ed al viso, ideale per chi guida moto da strada o per chi ricerca sempre il massimo della sicurezza. Non può essere in alcun modo aperto e quindi in caso di uscite estive può portare ad avere molta sudorazione. Tuttavia è lavabile e quindi questa “pecca” non deve scoraggiare l’acquisto.

Infine il casco jet o aperto non ha mentoniera e ripara solamente la testa, il viso è protetto dalla visiera, ideale per chi guida motorini o moto piccole che non hanno una velocità elevata.

Come si è potuto vedere le differenze sono strutturali e di protezione per il viso del centauro che lo indossa.

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Quale scegliere?

La scelta è a discrezione del conducente della motocicletta, se la sicurezza è la sua priorità assoluta, premesso che tutte e tre le tipologie proteggono, l’integrale è la scelta giusta, se invece utilizza la moto anche per gite di piacere un modulare, con mentoniera ribaltabile è l’ideale.

Qualunque sia il preferito non si sbaglia, importante è che sia omologato per uso su strada e della taglia corretta così da non essere troppo largo o troppo stretto quando si guida.

Scritto da Filippo Imundi

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