Twitter è in fermento per la carenza di carburante nel Regno Unito

Un intero settore dell'economia è paralizzato.

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Il danno collaterale della pandemia e della Brexit ha causato l’inizio di una carenza di carburante nel Regno Unito.

Di conseguenza, per diversi giorni si sono formate lunghe code e le persone non hanno esitato a sfoggiare il loro umorismo sul web.

Togli i camionisti di un paese, e un intero settore dell’economia è paralizzato. Nel Regno Unito, per esempio, la mancanza di autocisterne sulla strada ha causato una “carenza” di carburante in centinaia di stazioni di servizio. Questa mancanza di camion si spiega in particolare con la pandemia di coronavirus, durante la quale i centri di formazione hanno dovuto chiudere i battenti durante i mesi di confino.

Tuttavia la guida di questi veicoli, che trasportano un liquido altamente infiammabile e quindi richiedono procedure rigorose per il carico e lo scarico, richiede necessariamente una formazione. Inoltre, centinaia di migliaia di domande per le licenze di guida dei mezzi pesanti sono ancora in attesa delle autorità, sempre a causa del ritardo causato da Covid-19.

La carenza di carburante nel Regno Unito

La nuova, complessa e lunga politica migratoria della Brexit non avrà permesso di richiamare rapidamente manodopera qualificata dall’estero. Tuttavia, vista la gravità della situazione e con l’avvicinarsi del Natale, saranno distrituiti più di 5.000 visti di lavoro temporanei per autisti europei qualificati dal governo britannico.

La situazione attuale è quindi problematica al di là della Manica, ma ciò non impedisce agli inglesi di prenderla in giro su Internet.

Ci riferiamo soprattutto a Twitter, dove si moltiplicano gli appelli ai candidati per far uscire il loro paese da questa brutta situazione. I più eminenti rappresentanti dello Stato e della Corona, ma anche gli alleati del Regno e i personaggi emblematici della settima arte, vengono così dirottati per “la buona causa”, mentre altri assumono un senso dell’umorismo molto più graffiante.

Tra l’altro, non è solo il Regno Unito ad avere problemi, soprattutto per quanto riguarda la produzione di automobili.

Opel ha infatti chiuso una fabbrica di microchip fino al 2022, a causa della carenza di semiconduttori. Allo stesso tempo, Toyota ha dovuto ridurre la produzione per mancanza di chip. Insomma, non sono tempi facili.