Carburanti di contrabbando, cosa si rischia

Contrabbandare carburante era forse pratica usuale qualche decennio addietro, insieme al contrabbando delle sigarette o di alcolici. Negli ultimi anni invece, complici le tante accise che gravano sui carburanti in Italia, qualcuno avrebbe ripreso le attività contrabbandiere.

Il meccanismo appare piuttosto semplice: una cisterna varca il confine tra Italia ed estero, trasportando quindi carburante senza l’aggravio di accise e imposte, per scaricarlo nei depositi o presso i distributori locali. Anzichè poi rientrare vuoto, rientra con una certa quantità di carburante che viene poi rivenduto sul mercato nero. Questo è il metodo più semplice che viene talvolta utilizzato, complice anche qualcuno compiacente che omette il controllo e la verifica.

Le pene per tali malfattori sono inerenti ai reati di contrabbando, di vendita di carburanti in nero, di evasione fiscale e frode. Arresto, sequestro dell’esercizio e degli impianti, pesanti multe, sono le pene più gettonate in base all’entità dell’infrazione commessa.

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