Nato come esclusiva Volkswagen si sta diffondendo nel mercato automobilistico per la sua vena sportiva, il cambio DSG offre prestazioni notevoli.
Oggi è l’elettronica ad essere la regina incontrastata, ma non solo per quello che riguarda nello specifico il settore automobilistico, ma anche per quello che riguarda in senso stretto la vita di tutti i giorni. Nelle auto si cercano sempre più le migliori prestazioni ottenibili associate al miglior confort di guida possibile, il cambio DSG (Direct-Shift Gear Box) si promette tutto questo, vantando le sue doti prestazionali di alto livello associate ad una fluidità ed un confort di guida superiori.
Questa tipologia di cambio, apparsa per la prima volta sulla Volkswagen Golf R32 nel 2003, si propone come quanto di più tecnologico la guida può offrire; in buona sostanza si tratta di una tipologia di cambio dalla doppia vesta automatica e semi-automatica collegato ad un sistema a doppia frizione, il tutto condito e gestito elettronicamente.
Il sistema a doppia frizione prevede un albero primario della frizione collegato a due ulteriori alberi secondari, uno dedicato alle marce dispari ed uno alle marce pari, che permette di ottenere dall’elettronica il migliore tempo di cambiata possibile, senza intercorrere in inconvenienti gestionali, come i classici scossoni tipici dei cambi tradizionali.
In modalità semi-automatica il cambio DSG si presenta come un cambio sequenziale con il vantaggio si operare sempre con la doppia frizione (il pedale in senso letterale è assente in ogni caso), fornendo così una guida prestazionale sempre basata sul migliore tempo di cambiata possibile.
I vantaggi sono da andare a cercare tutti sul fronte prestazionale è chiaro. Confort di guida, fluidità di cambiata e miglior resa del veicolo.
Gli svantaggi sono tutti riferibili ad un possibile guasto: in parole povere un guasto al di fuori della copertura offerta dalla garanzia promette spese notevoli, rapportate in toto alla complessità del sistema.