BYD Seal U dm-i, cosa sappiamo della vettura elettrica cinese

BYD Seal U dm-i ibrida di stazza, il nuovo prodotto del marchio cinese finalmente alla prova nel mondo reale. Sarà in linea con quanto dichiarato?

BYD è un marchio che è attivo nel mondo automotive da pochi anni, seppur abbia una lunga storia in altri settori tecnologici che gli hanno permesso poi di affacciarsi nel settore della produzione di veicoli con un obiettivo ben chiaro, diventare un riferimento per le vetture elettriche. In questo articolo vediamo come si presenta la Seal U dm-i.

LEGGI ANCHE: Mini Aceman 2024, reinventa il brand inglese

BYD Seal U dm-i, consumi leggermente alti e buona autonomia

BYD Seal U dm-i è il suv della casa cinese che in questa versione adotta un sistema ibrido con un motore 1.5 da 128 cavalli che può essere abbinato ad un motore elettrico (con trazione anteriore) per un totale di 218 cavalli oppure 4×4 con due motori elettrici, uno per ogni asse, e il 1.5 a benzina. In questo caso la potenza arriva a 319 cavalli.

L’autonomia dell’elettrico non tiene fede al dichiarato, di 80 km, arrivando nel mondo reale ad un massimo di 60-65 km. Dato tuttavia discreto per questo tipo di vettura, considerando anche la massa che si deve portar dietro.

In termini di consumi, se si guida normale arriva a fare i 15 km/l dato in linea con il propulsore endotermico che la equipaggia, anche in questo caso viene frenata dal peso delle batterie e del corpo vettura, altrimenti avrebbe fatto anche meglio.

LEGGI ANCHE: Fiat Panda Suv 2024 – prezzo e interni

Un prezzo “buono” per essere un’ibrida

La Seal U dm-i ha un prezzo a listino di 39.800 euro una cifra in linea con le competior. Questa scelta può essere utile per chi ricerca una vettura spaziosa, green e altamente tecnologica.

Sul fronte della tecnologia infatti BYD ha fatto la propria storia di conseguenza non si sente la necessità di ulteriori upgrade e tutto questo per essere compreso nel prezzo dell’auto è davvero positivo.

Cresce la curiosità relativa al posizionamento nel mercato italiano, dato che vi è ancora un po’ di reticenza relativa ai prodotti automobilistici di origine cinese.

Scritto da Filippo Imundi
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Articoli correlati
Leggi anche