BYD e il futuro dell’industria automobilistica in Europa

Alfredo Altavilla discute le ambizioni di BYD e le sfide del mercato europeo

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Le ambizioni di BYD in Europa

BYD, il gigante cinese dell’auto elettrica, sta pianificando una significativa espansione nel mercato europeo. Alfredo Altavilla, Special Advisor Europa di BYD, ha recentemente condiviso le ambizioni dell’azienda durante il #FORUMAutoMotive, evidenziando che l’azienda prevede di raddoppiare le vendite quest’anno. Con un numero crescente di modelli in listino, BYD sta anche considerando l’introduzione di marchi come Denza e Yangwang, ampliando ulteriormente la sua offerta per i consumatori europei.

Rete di ricarica e produzione locale

Un aspetto cruciale della strategia di BYD è la creazione di una rete di ricarica in Europa, simile a quella già esistente in Cina. Altavilla ha dichiarato che l’azienda sta valutando se replicare questo modello nel vecchio continente. Inoltre, BYD sta cercando di stabilire collaborazioni con fornitori di componentistica italiani, con l’obiettivo di localizzare la produzione in Europa. Le fabbriche in Ungheria e Turchia sono già in fase di sviluppo, con la prima che dovrebbe essere operativa entro la fine dell’anno.

Le sfide del mercato europeo

Tuttavia, l’espansione di BYD in Europa non è priva di ostacoli. Altavilla ha sottolineato che sarà difficile localizzare uno stabilimento in paesi che non sono favorevoli alle auto cinesi, citando l’Italia come un esempio di nazione che ha votato a favore dei dazi. Inoltre, ha espresso preoccupazione riguardo al Green Deal europeo, affermando che l’obbligo di passare completamente all’elettrico entro il 2035 è irrealizzabile.

Secondo lui, è fondamentale considerare l’ibrido plug-in come parte della transizione verso una mobilità più sostenibile.

Implicazioni per l’industria automobilistica

Le dichiarazioni di Altavilla evidenziano le incertezze che circondano l’industria automobilistica europea. La sospensione delle multe da parte dell’UE, secondo lui, non fa altro che aumentare l’incertezza per i consumatori e per l’industria stessa, portando a un rinvio degli acquisti. Questo scenario potrebbe frenare ulteriormente il mercato, rendendo necessaria una riflessione profonda sulle politiche attuali e sulle future collaborazioni tra produttori cinesi ed europei.