Il Blue Monday non colpisce solo le persone comuni: Valentino Rossi, ex campione del mondo di MotoGP e attuale pilota Yamaha, è stato condannato in Appello ad un lauto risarcimento ai suoi danni.
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Il Blue Monday colpisce anche Valentino Rossi: il pilota Yamaha è stato infatti accusato e condannato in Appello ad un lauto risarcimento.
Una problema che sembrava oramai passato da qualche mese ma che è tornato proprio durante il giorno più triste dell’anno.
Sono ben 34 mila euro i soldi che Valentino Rossi dovrà sborsare ai suoi vecchi custodi della villa a Tavullia. Lo ha deciso così in secondo grado il tribunale di Ancona, garante del contratto che c’era tra il pilota e i suoi dipendenti. Molta amarezza tra il rapporto compromesso con i custodi e Vale, che si è sempre dimostrato come una famiglia per i dipendenti e che non avrebbe mai immaginato un’azione legale nei suoi confronti.
L’accusa inizia qualche tempo fa quando Valentino Rossi decide di vendere la casa a Tavullia e sfratta i suoi custodi Moldavi dalla villa. Una cosa normale che però è finita in scandalo a causa di numerosi arretrati, a detta della coppia sfrattata, che Valentino Rossi avrebbe dovuto corrispondergli. Parliamo di cifre davvero alte fra straordinari, TFR e prestazioni speciali. In primo luogo la richiesta di risarcimento era di 114.000 euro.
Probabilmente sì, ma sono in molti a pensare che ormai sia meglio per il pilota pagare e chiudere definitivamente la questione. Ora che le spese giudiziarie sono incombenti e pesano ben 18.000 euro non c’è più molta chance di proseguire senza perdere denaro. Il pilota deve però ora pensare all’inizio della nuova stagione di MotoGP e ha delegato ogni mossa ai suoi legali.