Il Gran Premio dell’Azerbaijan è ormaidiventato per gli appassionati di Formula 1 un appuntamento imperdibile. Il circuito di Baku ha fatto il suo esordio nell’edizione del 2016 e da allora, eccezion fatta per quella dell’anno scorso che è stata rinviata a causa della pandemia Covid, ha regalato sempre momenti adrenalinici: dai sorpassi memorabili, ai contatti e incidenti ad alta velocità.
Baku City Circuit: le caratteristiche
Il tracciato di Baku si sviluppa sulle strade della capitale azera, è lungo 6.003 metri e si compone di 12 curve a sinistra e 8 a destra. Il giro si completa in senso antiorario, come sulle piste di Interlagos, Abu Dhabi, Singapore e Imola.
La prima parte del circuito si caratterizza per una serie di rettilinei, intervallati da curve a 90 gradi a sinistra e a una larghezza dell’asfalto notevole; non sono rari i casi in cui tre monoposto in battaglia si trovano affiancate nel tentativo di sorpassarsi. Nel secondo settore si entra nella parte più antica di Baku e in quella più guidata, dove si raggiunge il punto più iconico della città: l’antico castello situato tra la curva 8 e la curva 11, dove l’asfalto si restringe molto e si rischiano incidenti, come è capitato a Charles Leclerc nelle qualifiche del 2019. Il terzo settore vede invece un tratto di pura accelerazione della lunghezza di 2.200 metri fino al rettilineo principale in cui si raggiungono con l’ausilio del DRS velocità superiori ai 345 km/h.
Baku City Circuit: la storia
La Mercedes su questo circuito si è sempre dimostrata molto competitiva. Per vincere su questo tracciato sono necessarie una potente power unit per raggiungere altissime velocità nel primo e nell’ultimo settore, mentre in quello centrale, una vettura molto bilanciata a livello di carico aerodinamico, che permetta una perfetta impostazione in curva e un basso consumo di pneumatici: tutte caratteristiche che la scuderia di Brackley ha dimostrato di possedere in questi anni. Sono tre le vittorie per la “stella a tre punte” con Nico Rosberg, Lewis Hamilton e Valtteri Bottas nell’ultima edizione disputata. Un successo invece per la Red Bull con Daniel Ricciardo nel 2018.