Scopri le nuove regole sugli autovelox e come influenzano gli automobilisti.
Un'analisi approfondita sulla recente riforma degli autovelox e le sue implicazioni
Negli ultimi giorni, il dibattito riguardante gli autovelox in Italia ha riacquistato vigore, soprattutto in seguito a un decreto del ministero dei trasporti che prevede l’omologazione automatica di tutti i dispositivi approvati dopo il 2017. Questa decisione è stata influenzata da una sentenza della Cassazione che ha annullato una multa per eccesso di velocità, sostenendo che l’autovelox utilizzato non fosse omologato, aprendo così la strada a una serie di ricorsi da parte degli automobilisti.
È fondamentale comprendere la sottile ma significativa differenza tra approvazione e omologazione degli autovelox. Mentre tutti gli autovelox sono autorizzati, non tutti sono omologati. L’approvazione implica che il dispositivo sia stato esaminato e ritenuto idoneo, ma l’omologazione richiede il rispetto di specifiche norme tecniche, sia europee che italiane. Questo aspetto è stato chiarito in una circolare del ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che ha evidenziato come solo i dispositivi omologati possano essere utilizzati per l’accertamento delle violazioni.
Il recente decreto del ministero dei trasporti ha sollevato preoccupazioni tra i cittadini e le associazioni di consumatori, come il Codacons. Se la normativa dovesse entrare in vigore senza modifiche, molti autovelox, compresi i Tutor 1.0 e 2.0, rischierebbero di essere disattivati, poiché approvati prima del 2017. Questo potrebbe portare a un significativo abbassamento della sorveglianza stradale proprio nel periodo estivo, quando gli italiani si spostano per le vacanze.
Per gli automobilisti che ricevono una multa da autovelox, è essenziale verificare se il dispositivo utilizzato fosse omologato. Questo può essere fatto consultando il verbale della multa, dove sono indicate le specifiche dell’apparecchio. Se tali informazioni non sono disponibili, è possibile richiedere l’accesso agli atti amministrativi presso l’organo di polizia che ha effettuato la rilevazione. In caso di contestazione, gli automobilisti hanno 60 giorni per presentare ricorso alla prefettura o all’amministrazione locale, oppure 30 giorni per rivolgersi al giudice di pace, con l’obbligo di allegare una marca da bollo.
La questione degli autovelox e della loro omologazione è destinata a rimanere al centro del dibattito pubblico. Con l’aumento dei ricorsi e la crescente attenzione da parte delle associazioni di consumatori, è probabile che il ministero dei trasporti debba rivedere le proprie politiche per garantire una maggiore chiarezza e protezione per gli automobilisti. La sfida sarà trovare un equilibrio tra la necessità di garantire la sicurezza stradale e il diritto degli automobilisti a contestare multe potenzialmente ingiuste.