Autostrade per l’Italia: no revoca, ma il ponte Morandi non si rialza

De Micheli afferma che non ci sarà per il momento una revoca ad Autostrade per l'Italia, sconfermata anche la maxi multa. Il ponte Morandi oggi è ancora crollato e le vittime non hanno giustizia.

Autostrade per l’Italia non prende ne una revoca ne una maxi multa per i crolli e gli errori commessi alla viabilità nazionale. Gli stessi che hanno visto vittime numerosi automobilisti: memorabile il crollo del ponte Morandi a Genova che ad oggi non è ancora stato ultimato neanche nelle fondamenta. Le famiglie vittime chiedono giustizia ma De Micheli afferma che la decisione va presa collettivamente.

Autostrade per l’Italia: no alla revoca

Una notizia che arriva a inizio Gennaio 2020 e fa perdere strada e consensi per il ministero dei trasporti. Migliaia di automobilisti hanno paura di viaggiare in molte tratte ed è notizia fresca che sono 200 i tunnel e le gallerie in un elenco rosso. Il rischio che la strada inghiotta i suoi clienti è alto e i pedaggi autostradali non si abbassano. Il no alla revoca è arrivato con questa dichiarazione di De Micheli:

La decisione sulla revoca o meno non è stata presa dal Governo. A oggi non c’è una decisione in merito

Continua poi la stessa Paola De Micheli giustificando che sta ultimando la revisione da portare al governo. “Non è mancanza di coraggio ma deve essere una decisione collegiale”

Rimangono però impuniti tutti quelli che dovevano garantire la sicurezza stradale nella sua forma più semplice, costruendo e manutenendo le strade stesse per la corretta circolazione. La colpa non è da incriminare a chi deve prendere le decisioni ma al governo Italiano che ancora una volta, si dimostra fallace nei confronti di provvedimenti ostacolati dalla burocrazia.

Rimborso con i pedaggi autostradali

Poca cosa era anche la notizia trapelata che vedeva addossata ad ASPI una multa da 3,5/4 miliardi di euro di risarcimento. Sarebbe dovuta essere compensata tra la riduzione dei pedaggi autostradali e il congelamento di inasprimenti degli stessi. Ma ancora una volte sono gli automobilisti a parlare: non basta questo per recuperare le vittime e la sicurezza stradale.

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