Il circuito del Messico, conosciuto anche col nome di Autodromo Hermanos Rodriguez: la storia, la lunghezza e le caratteristiche del tracciato.
L’Autodromo Hermanos Rodriguez ospita il gran premio del Messico ed è stato inaugurato nel 1962.
Andremo ad analizzare la storia, la lunghezza e le caratteristiche di questo tracciato situato nella capitale Città del Messico.
Il circuito messicano è entrato per la prima volta nel calendario della Formula 1 nel 1963 e si è disputato ininterrottamente fino al 1970; in questi anni la pista misurava 5 km. E’ tornato nel mondiale dal 1986 al 1992 e dal 2015 ad oggi, ad eccezione dell’edizione 2020 che è stata cancellata a causa della pandemia Covid-19.
Il tracciato attuale è stato ridotto rispetto all’originale e misura 4.304 metri, si percorre in senso orario ed è composto da 17 curve. L’autodromo sorge sui 2.200 metri di altitudine ed è la pista con la maggiore altitudine di tutto il mondiale. A causa dell’aria più rarefatta, le monoposto riescono a raggiungere sui rettilinei velocità elevatissime: nel 2016 Bottas con la Williams ha toccato i 372 km orari.
L’asfalto è piuttosto liscio e dunque il consumo degli pneumatici non è eccessivo. Proprio per le alte velocità, l’impianto frenante è messo a dura prova, così come i motori che tendono spesso a surriscaldarsi.
La prima edizione del gran premio del Messico è stata vinta da Jim Clark sulla Lotus. L’albo d’oro piloti vede 2 successi per Alain Prost, Max Verstappen, Lewis Hamilton, Nigel Mansell e Jim Clark.
Per quanto riguarda le scuderie invece, sono 3 le vittorie per la Lotus, la McLaren, la Williams e la Mercedes, 2 per la Red Bull e la Ferrari, 1 per la Benetton, la Cooper, la Brabham e la Honda.
Il giro più veloce in gara appartiene a Valtteri Bottas, che nel 2018 al volante della sua Mercedes ha ottenuto un 1’18″747.
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