La storia dell'Alfa Romeo Giulietta 1.8, un auto che ha segnato il cambiamento del marchio milanese nel segmento delle berline.
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Alfa Romeo Giulietta 1.8.
Nel 1979 Alfa Romeo decise di ampliare il proprio mercato creando la Giulietta in versione 1.8, dotata di un motore più potente, se confrontato con le precedenti versioni, in grado di innalzare il marchio di Arese al livello dei principali concorrenti in questa classe. In questo articolo andremo a trattare la storia di questo modello ed in particolare gli effetti provocati dall’uscita sul mercato ai tempi, un vero e proprio boom che fece ritornare in auge uno dei marchi più importanti e famosi del mondo.
Come detto in apertura, questo particolare modello fu messo in commercio da Alfa Romeo nel 1979. E’ stata una scelta quasi obbligata da parte del marchio milanese, costretto a non perdere terreno nei confronti dei concorrenti stranieri (in particolare BMW e Mercedes). La Giulietta non peccava assolutamente a livello di sicurezza e praticità. Da quel punto di vista era a livello se non persino di poco superiore.
Il problema era la potenza che questo modello era in grado di erogare, uscita nel 1977 in versione 1.3, la cilindrata media per le berline dell’epoca, ci si rese subito conto che la cubatura era poco adatta ad una berlina. Le auto stavano andando incontro ad importanti evoluzioni dal punto di vista tecnologico ma anche dal punto di vista del mercato. L’ampliamento è iniziato prima con la versione 1.6 che ha riscosso un numero maggiore di vendite rispetto alla sorellina minore dotata del 1.3.
Il 70% della clientela Alfa del periodo preferiva il 1.6 al 1.3 per questa vettura.
Da qui la necessità di creare la versione 1.8. Adottava un propulsore dalla cilindrata maggiore ma la differenza rispetto alle versioni 1.3 e 1.6 terminava lì. A livello estetico non erano stati apportati cambiamenti. La berlina adottava la famosa linea a cuneo, la coda era alta e tozza. Internamente lo spazio era abbondante, il limite era di 5 persone anche se in 4 si viaggiava meglio, il 3 passeggero era parecchio sacrificato anche per via del bracciolo estraibile.
La plancia non è cambiata, ha un bel disegno ed è ben costruita. I comandi seguono il classico schema Alfa Romeo con le leve ancorate al piantone dello sterzo. Sono presenti tutti gli strumenti necessari e la dotazione è parecchio ricca per l’epoca. Al centro vi è una piccola console con i tasti dedicati alla climatizzazione.
Dal punto di vista tecnico la 1.8 non differisce rispetto ai modelli meno potenti e rispetto alla precedente Alfetta.
La principale caratteristica è indubbiamente la trasmissione costruita con lo schema Trasaxle e Ponte de Dion. Il motore era all’anteriore mentre la trazione era al posteriore. Questo per permettere un perfetto bilanciamento dei pesi fra i due assi.
Il motore era il 1.8 di derivazione Alfetta con maggiore potenza, la Giulietta 1.8 erogava 122 cavalli. Il cambio era un manuale a 5 rapporti.
Il mercato per questo specifico modello sembra essersi assestato.
Per portarsi a casa una Giulietta 1.8 in buone condizioni si possono spendere dai 2.000 ai 6.000€. Una cifra non particolarmente esosa, utile per portarsi a casa una vera berlina dotata di sicurezza e comfort ma soprattutto di potenza da erogare quando serve. Inoltre avere in garage un Bialbero è un’esperienza che ogni appassionato di automobili deve vivere almeno una volta nella vita.