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La sicurezza alla guida è sempre uno dei punti fermi di ogni evoluzione, che mira a ridurre gli incidenti su strada, fonti di numeri crescenti.
Per quello che riguarda la sicurezza alla guida la tecnologia ha fatto segnare passi avanti enormi e il sogno di limare sensibilmente il numero degli incidenti è sicuramente un miraggio che l’orizzonte mette bene in evidenza. L’ABS è un esempio lampante di tutto questo.
Le auto sono sempre quelle che per prime presentano sistemi sempre più evoluti, sistemi che tentano di ridurre al minimo ogni possibile pericolo allo scopo di garantire un livello di sicurezza per gli occupanti sempre maggiore.
Sistemi evoluti di assistenza alla guida come il riconoscimento pedonale o la frenata di emergenza, passando per sensori di rilevamento stanchezza non sono che esempi di una ricerca sempre in continuo fermento.
Di recente applicazione legislativa è la legge Quadro, una normativa che prevede l’installazione del sistema ABS (acronimo di Anti-lock Bracking System) per motocicli a partire dai 125 cc di cilindrata. La legge, entrata in vigore a gennaio 2016 ha sancito nel mese di aprile dello stesso anno la partenza effettiva delle disposizioni.
Quini, in buona sostanza, tutti i motocicli superiori alla cilindrata di 125 cc immatricolati nel territorio europeo dovranno obbligatoriamente essere dotati di ABS. Non più optional, quindi, come è accaduto fino a prima dell’entrata in vigore della legge.
Il funzionamento dell’ABS moto è il seguente: un regolatore di pressione fa funzionare la pressione dell’olio frenante a ritmi intermittenti elevatissimi, evitando di fatto il fenomeno del bloccaggio delle ruote, causa di numerose cadute.
Nel corso del tempo numerose sono le case motociclistiche che hanno adottato l’ABS su propri modelli, come ad esempio la Royal Enfield che ne utilizzò un modello sperimentale nel 1958. Il primo vero ABS montato su una moto avviene nel 1988 da parte di BMW sul modello K100.
Sulle auto il primo modello a montare un sistema anti bloccaggio ruote avviene nel 1978, la Mercedes offre questo particolare optional sulla classe S.
Da lì in poi ogni casa automobilistica ha sperimentato e fornito come optional (talvolta di serie) questo sistema ritenuto una grandissima evoluzione del sistema tradizionale di frenatura.
Lo scopo è sempre quello di evitare il bloccaggio delle ruote in frenata, causa primaria della perdita di controllo del mezzo. Rispetto alle moto gli ABS montati sulle auto riescono anche a ‘dosare’ la frenatura sulle 4 ruote a seconda della direzione intrapresa.
Fondamentale la tecnologia in questo senso: è in ogni caso un sensore che vigila su quello che è lo svolgimento delle operazioni e sarà lui ad inviare il giusto segnale al momento opportuno.
Per quello che riguarda le auto sin dall’ormai lontano 2004 è obbligatorio che le auto immatricolate nel territorio europeo siano dotate di ABS. La legge è entrata in vigore il 1 gennaio 2004 e ha sancito il 1 luglio dello stesso anno come termine per l’adeguamento della produzione.
Come già citato la legge che vuole l’ABS obbligatorio sulle moto è del 2016.
Ad oggi sono numerosi i sistemi di assistenza alla guida che possono davvero dare una mano alla sicurezza, il problema rimane il loro costo iniziale e i costi per eventuali riparazioni, molto salati.