Il 29 agosto del 2004 Michael Schumacher si laureò campione del mondo per la settima volta in carriera, la quinta e ultima con la Ferrari.
La Formula 1 è uno sport dove gli anniversari si rincorrono man mano che gli anni passano, in uno sport con una storia lunga oltre 70 anni è anche normale.
Alcuni però sono più speciali di altri per quello che hanno lasciato nell’immaginario collettivo. Uno dei più famosi è l’ultimo titolo di Schumacher con la Ferrari.
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Schumacher era già entrato nella storia al termine del 2003 quando si era laureato campione del mondo per la sesta volta, nessuno vi era mai riuscito nella storia della Formula 1.
L’asso di Kerpen aveva riscritto la storia superando Fangio.
Il 2004 ha visto una netta superiorità da parte della Ferrari rispetto alla concorrenza, una notizia positiva viste le “difficoltà” di dominio dell’anno precedente e questa facilità ha portato alla tappa di Spa dove vincendo Schumi si è laureato campione del mondo per la settima volta, la quinta consecutiva.
Numeri questi che 20 anni fa erano pura fantascienza, e che poi sono stati prima avvicinati e successivamente eguagliati da Lewis Hamilton.
Quel 29 agosto del 2004 si è chiuso il lustro di dominio della casa italiana, riportata in alto da Montezemolo, Todt e da Schumacher al volante.
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Nel 2024 a ripensare al 2004 non si può che sorridere per quello che è stata la F1 di quel periodo, aldilà del domino Ferrari. Vi erano i V10 aspirati che arrivavano a 18 mila giri/minuto, aerodinamiche essenziali e gomme gigantesche, dal grip mostruoso.
Dopo 20 anni l’aerodinamica è sempre più preponderante e sono stati ideati dei sistemi per rendere più spettacolari le corse.
Tutto questo fa parte del progresso ma forse se si tornasse ad aggiungere alla lista degli ingredienti la semplicità tutto il circo ne gioverebbe.