Avere dei graffi sul parabrezza significa mutare la visione di ciò che accade al di fuori: le luci che vengono incontro subiscono una rifrazione diversa, le goccioline di acqua si amplificano e l’effetto visivo per il guidatore appare piuttosto fastidioso.
Per questo, ogni tanto, è bene controllare lo strato superficiale del vetro, pulirlo e lucidarlo.
Vi sono micrograffi quasi impercettibili, dovuti ad esempio al movimento delle spazzole dei tergicristalli (magari usurate o indurite) oppure dovuti a pulviscoli e pietrisco, che vanno tolti. E’ sbagliatissimo utilizzare la pasta abrasiva che si utilizza per la carrozzeria: esistono infatti prodotti appositi, dedicati al vetro. Sono paste che vanno poste in piccola quantità sul parabrezza e poi spalmate con movimenti circolari con un panno morbido esercitando una certa pressione, la quale non deve essere eccessiva.
Al termine, è necessario passare un panno lucidante o in lana, per asportare l’eccesso e lucidare.
Se i graffi sono tanti, è bene munirsi di una spugna abrasiva a grana finissima (oltre 1600) o eventualmente carta abrasiva se non si trovasse la spugna (della consistenza simile a lana di vetro o lana di roccia) e passare in maniera uniforme con movimenti circolari, sempre esercitando una certa pressione, progressiva a seconda della profondità del graffio.
Per lucidare, una volta terminata questa procedura, passare un panno lucidante inumidito di un prodotto apposito per vetri (va bene anche il classico Vetril).
Per procedure più “fai da te” si può agire anche con della pasta dentifricia (ovviamente per piccoli graffi superficiali) da spandere sempre con movimenti circolari, poi lucidare con un foglio di giornale (quotidiano) inumidito di alcool.