Glorie d’annata – Episodio 2 – Y10: auto che piace alla gente che piace

Secondo episodio della rubrica di Motorimagazine.it dedicata alle 4 ruote âgée, protagonista una piccola italiana di carattere.

Ben ritrovati in un secondo episodio di “Glorie d’annata” rubrica che, per chi si fosse perso la prima puntata, ripercorre la storia di vetture d’epoca o youngtimer che sono state spesso dimenticate o che possono godere di un ottimo status e quindi attirare l’attenzione di potenziali compratori, infatti si parlerà anche di mercato e quotazioni per chi volesse ampliare il proprio garage con qualcosa di particolare. La puntata di oggi è dedicata alla Y10, utilitaria di casa Autobianchi e Lancia che ha venduto molto negli anni ’80.

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La storia di un’utilitaria trendy “all’italiana”

La Y10 viene presentata nel marzo 1985 in occasione del Salone di Ginevra, kermesse su cui le case puntavano moltissimo per svelare al mondo i loro nuovi progetti, ora si va di online e dirette Instragam, fino a qualche tempo fa si doveva andare sul posto per vederle con i propri occhi.

Quest’auto aveva avuto sin dal suo lancio un compito importante, sostituire la Autobianchi A112, vetture che godette di un ottimo successo sia in Italia che nel resto dei mercati europei.

Al debutto la gamma era composta da 3 modelli: La entry level FIRE che come indica il nome era dotata del nuovo motore (Fully Integrated Roboted Engine) da 999 cm3 e 45 cavalli di potenza. La Y10 deriva dalla Panda, icona Fiat che era anch’essa equipaggiata con questo propulsore.

La via di mezzo fu la Touring che aveva un motore 1.0 di cilindrata e carburatori a doppio corpo per una potenza di 56 cavalli. Il motore garantiva una maggior velocità di punta, qui di 155 km/h ed inoltre era dotato di un monoalbero, la base scelta fu il 4 cilindri sviluppato in Brasile per la Fiat 127.

Per chi cercava il massimo delle prestazioni infine vi era la Turbo. Il motore è lo stesso della Touring con carburatori doppio corpo Weber e turbina IHI, combinazione che porta la potenza ad 85 cavalli. Vennero studiate anche finezze tecniche come le valvole di scarico al sodio, i segmenti speciali, collettori ad alta resistenza e tra le altre l’accensione elettronica Digiplex.

Per il primo anno però ci furono problemi in termini di vendite derivanti da un’errata campagna pubblicitaria e dal prezzo decisamente elevato.

Così nel 1986 la gamma venne cambiata con l’introduzione di nuovi modelli, la Fire LX via di mezzo tra Fire e Touring. Touring e turbo non cambiarono in termini di prestazioni ma vennero dotate di vetri elettrici e chiusura centralizzata di serie.

Sul finire dell’anno arriva la versione 4WD ovvero la 4 Wheel Drive dotata di schema sospensivo a balestre posteriore e la trazione integrale della Panda 4×4 anche il motore, portato a 50 cavalli è lo stesso della piccola di casa Fiat.

Nel 1987 arrivarono anche gli allestimenti e versioni speciali, la prima ad essere introdotta fu la Fila, seguita dalla Martini e nell’ottobre dello stesso anno ci fu la Missoni, dedicata al mondo femminile, prendendo il nome del famoso stilista. Auto infatti capace di far breccia nel gentil sesso per il comfort e la praticità di manovra. In realtà prima della Fila arrivò la Chic destinata però al mercato della Germania occidentale.

Si passa al 1989 quando viene introdotta la seconda serie, che porta per gli amanti della sportività la versione GT dotata di un motore 1.3 da 78 cavalli ed una coppia massima di 100 Nm era in grado di raggiungere i 178 km/h di velocità massima e di scattare da 0 a 100 in soli 11,5 secondi.

Restano a listino la 4WD e Fire LX ora dotate dell’iniezione elettronica. Verso la fine dell’anno arrivò la Seletronic dotata del cambio automatico ECVT e del medesimo motore 1.100 fire della LX.

Nel biennio 1991-92 arrivarono le versioni speciali Mia, Ego, Avenue e Certa, quest’ultima definita auto antisequestro volta a inibire i furti che si verificarono in quel periodo, la produzione fu limitata a 300 auto l’anno.

La terza serie dal 1992 al 1995 aggiunse le serie speciali Igloo, Junior, Sestrieres e Ville tutte con il 1.108 da 54 cavalli. La Sestrieres si distingue per l’omaggio nel nome al paese di montagna e per le 4 ruote motrici.

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Quotazioni accessibili per chi ne volesse una

La Y10 ha un valore di mercato alla portata di molti, le Fire partono da circa 2.000 euro sino ai 5.000 degli esemplari ben conservati.

La GT ha un prezzo che varia dai 4.000 ai 5.500 euro ed anche le 4WD hanno quotazioni simili.

Le turbo sono leggermente più care, toccando anche i 6.500 euro.

Le edizioni speciali sono rare, nella nostra ricerca le Fila si aggirano sui prezzi della GT e l’unica Turbo Martini ha un prezzo di 21.000 euro.

Scritto da Filippo Imundi

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